LOVI 25/26
LOVI, la bellezza che può emergere dall’imperfezione
La collezione LOVI di Christina Crawford è ispirata all’arte e al concetto di Kintsugi, che significa letteralmente “riparare con l’oro”. Questa è una tecnica di restauro che risale alla fine del 1400, sviluppata dai ceramisti giapponesi per riparare le tazze da cerimonia del tè. Le crepe, unite con lacca urushi, vengono intenzionalmente lasciate visibili e persino evidenziate con polvere d’oro.
Il Kintsugi non riguarda solo la riparazione di oggetti rotti; è una filosofia che ci insegna un atteggiamento specifico nei confronti della vita.
La sezione rotta viene abbracciata e valorizzata come parte della storia dell’oggetto, piuttosto che nascosta attraverso una riparazione invisibile. Questo riflette la guarigione delle nostre menti e dei nostri cuori dalle sfide della vita, trasformandole in qualcosa di più grande.
Quando accettiamo e abbracciamo coraggiosamente i nostri difetti così come sono, senza critiche o giudizi, è come se li illuminassimo con l’oro. Tutti i nostri pezzi rotti, uniti insieme, ci rendono ciò che siamo. Infatti, il Kintsugi trasmette la convinzione che tutto, proprio come ogni persona, è unico. Le nostre cicatrici mentali e i punti rotti sono ciò che ci rende più forti. L’uso dell’oro prezioso per unire i frammenti simboleggia la forza, la fiducia e il valore che dovremmo attribuire alla riparazione delle nostre fratture.
Christina Crawford desiderava esprimere, come nel Kintsugi, che l’imperfezione e la fragilità devono essere celebrate. Le crepe e le fratture rappresentano gli anni che abbiamo vissuto, e cancellarle significherebbe cancellare parti della nostra storia di vita. La nostra storia è la nostra identità.